L’importanza dell’ispezione periodica antincendio
3 vantaggi alla scelta di un’ispezione antincendio periodica
L’ispezione antincendio periodica propone servizi di controllo e verifica periodici volontari dei sistemi di protezione attiva e passiva contro l’incendio.
Grazie a questi controlli e alla loro periodicità resa in ambito antincendio, un’organizzazione può:
- accertare la sicurezza degli impianti oggetto del DM 20 dicembre 2012 ed il mantenimento delle caratteristiche delle strutture di compartimentazione secondo normativa specifica per tipologie di attività e M. 18 ottobre 2019 (Nuovo codice di prevenzione incendi).
- valutare la correttezza delle scelte di manutenzione da parte delle imprese (facility management).
- agevolare il rinnovo quinquennale o decennale del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI).
Il Plus valore di una Due Diligence – Stop ai malfunzionamenti degli impianti
La Due Diligence, consiste in un controllo e valutazione sul malfunzionamento degli impianti, effettuato da Parte Terza.
Grazie ad essa, puoi verificare lo stato dei tuoi impianti termici, elettrici e antincendio ed intervenire tempestivamente qualora si individuasse la necessità di manutenzione.
Infatti, solo così si possono prevenire malfunzionamenti o danni causati da interventi di manutenzione fatte in modo irregolare.
Gli elementi da controllare sono innumerevoli, e questo può generare sviste e mancanze.
Per questo motivo un soggetto di parte terza, essendo specializzato in tali tipologie di controlli è una garanzia per il corretto funzionamento dei propri impianti. Di conseguenza è la certezza di aver svolto tutte le attività necessarie per garantire la massima efficienza dei sistemi di prevenzione antincendio al fine di minimizzare il rischio.
A chi è rivolta l’attività di ispezione antincendio periodica?
Questo servizio di ispezione antincendio periodica, riguarda tutte le strutture destinate all’esercizio delle 80 attività soggette alle visite e ai controlli di prevenzione incendi individuate nell’Allegato I del D.P.R. 151/2011. Queste sono suddivise in tre macrocategorie (A, B, C). Sulla base delle percentuali di rischio incendio, dimensione dell’impresa, del settore di attività, dell’esistenza di specifiche regole tecniche, delle esigenze di tutela della pubblica incolumità.
Le attività soggette ai controlli dei VVF necessitano di un rinnovo quinquennale o decennale del CPI o di altro titolo autorizzativo ai sensi dell’art.5 del D.P.R. 151/2011.
Schematizziamo in modo sintetico le 80 attività soggette a controlli di prevenzione incendi. Che possono usufruire di un vantaggioso controllo periodico al fine di arginare il rischio incendio.
Allegato I - D.P.R. 151/2011
80 attività soggette alle visite e ai controlli di prevenzione incendi
Categoria A
- Autorimesse pubbliche e private di superficie coperta da 300m2 a 1000m2.
- Edifici destinati ad uso civile.
Categoria B
- Autorimesse pubbliche e private di superficie coperta da 1000m2 a 3000m2.
- Edifici destinati ad uso civile con altezza antincendio da 32m a 54m.
Categoria C
- Autorimesse pubbliche e private di superficie coperta oltre 3000m2.
- Edifici destinati ad uso civile con altezza antincendio oltre.
Perché avvalersi di controlli periodici fatti da un ente accredito?
Le motivazioni per una ispezione periodica antincendio
Scegliere un ente accreditato, ti consente di usufruire di un servizio imparziale e altamente specializzato e professionale. Infatti gli ispettori vengono a loro volta valutati costantemente secondo rigide procedure che ne verificano periodicamente la propria formazione e idoneità.
PCQ svolge questo servizio di ispezione antincendio periodica in qualità di organismo di ispezione accreditato ACCREDIA UNI CEI EN ISO 17020: offre pertanto la massima professionalità avvalendosi di un team altamente qualificato composto da Tecnici Prevenzione Incendi iscritti alle liste del Ministero dell’Interno ai sensi del D.Lgs. 139/06 (ex L. 818/84) e continuamente valutati nelle loro competenze secondo rigide procedure accreditate.
PCQ, inoltre, grazie alla sua totale indipendenza organizzativa, garantisce la massima imparzialità di giudizio in quanto organismo classificato di terza parte (tipo A).
Quindi… perché scegliere l’imparzialità?
Pensa di dover giustificare un incendio. Magari il tuo tecnico interno, anche molto competente, preso dalle diverse attività aziendali e dalla fretta, si è lascito sfuggire un filtro intasato. Infondo il macchinario funzionava molto bene e non sembrava richiedere manutenzione.
Purtroppo però, il filtro intasato ha causato un surriscaldamento e l’innesco dell’incendio.
Il risultato è stato tragico. Il capo della filiale aziendale non crede che sia stato fatto un buon lavoro di manutenzione e la responsabilità va al manager che non ha effettuato una gestione e controllo adeguato del lavoro svolto dalle risorse interne.
Forse c’è anche il rischio che l’assicurazione non copra il danno, vista la negligenza.
In questi casi, qualora l’azienda avesse utilizzato un servizio di controllo periodico, svolto da un organismo di parte terza, si sarebbe tutelata dando prova di aver agito con la massima diligenza e perizia possibile.
Infatti, grazie all’alta specializzazione dei tecnici dell’Organismo di parte terza, i controlli sono eseguiti in maniera rigorosa, così da rilevare le problematiche latenti che altrimenti resterebbero ben nascoste.
Un altro elemento a favore dell’Organismo di parte terza è il complesso quadro normativo nel quale ci si trova ad operare e la difficoltà nel restare costantemente aggiornati che solo una realtà altamente professionale e strutturata come PCQ può garantire.
Il complesso quadro normativo delle istanze di prevenzione incendi
Gli ispettori di PCQ operano il servizio di ispezione nel rispetto di un complesso quadro normativo di riferimento che include la normativa cogente costituita dal suddetto D.P.R. 151/2011, il DM 7 agosto 2012, recante la disciplina circa le modalità di presentazione delle istanze di prevenzione incendi ed il D.M. 20 dicembre 2012, che detta le regole tecniche per gli impianti di protezione attiva contro l’incendio.
I servizi PCQ sono inoltre rigorosamente conformi a tutta la normativa tecnica di attuazione prevista dal D.M. 18 ottobre 2019 (Nuovo codice di prevenzione incendi), sino alle norme UNI dettate per ogni singola tipologia di impianto, tra cui a titolo esemplificativo.
- UNI ISO 15779:2012 (Installazioni fisse antincendio – Sistemi estinguenti ad aerosol condensato – Requisiti e metodi di prova per componenti e progettazione, installazione e manutenzione dei sistemi – Requisiti generali).
- UNI 9795/2013 (Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio – Progettazione, installazione ed esercizio).
- Norma UNI 10779:2014 (Impianti di estinzione incendi – Reti di idranti – Progettazione, installazione ed esercizio).
- UNI 9494-1/-2:2017 (Sistemi per il controllo di fumo e calore – Parte 1-3: Progettazione e installazione dei Sistemi di Evacuazione Naturale di Fumo e Calore (SENFC)).
- UNI 11292:2019 (Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendio – Caratteristiche costruttive e funzionali).
- Norma UNI EN 12845:2020 (Installazioni fisse antincendio – Sistemi automatici a sprinkler – Progettazione, installazione e manutenzione).
- UNI 11280:2020 (Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi).
Come si svolge una verifica degli impianti antincendio
Quelle che andremo a descrivere sono le modalità del processo di controllo e verifica effettuato da PCQ durante l’ispezione periodica antincendio. Tale processo si articola in tre fasi principali di lavoro.
Prima fase ispezione antincendio
- La prima riguarda un’accurata analisi documentale in remoto in sede PCQ, in cui viene esaminata la documentazione progettuale (relazione tecnica e tavole di esame progetto con cui si è ottenuto l’ultimo titolo autorizzativo SCIA o CPI), oltre a quella prodotta durante l’installazione dell’impianto (schede tecniche, certificazioni, manualistica ecc.) richiesta anche ai fini del rispetto del DM 37/2008 (Di.Co. e relativi allegati).
Seconda fase ispezione antincendio
- Segue l’ispezione da parte di un ispettore presso lo stabilimento al fine di verificare la sicurezza degli impianti rilevanti ai fini della prevenzione incendi, dei sistemi di protezione attiva e passiva antincendio. A titolo di esempio:
- Impianto ordinario.
- Impianti di relavazione puntiforme incendi.
- Impianti di allarme manuale.
- L’impianto idrico a idranri e sprinkler.
- Impianto rilevazione automatica fumi e segnalazione allarme incendio.
- L’impianto sistema evacuazione fumo e calore.
- Sistema delle vie di esodo.
- Impianto di illuminazione di emergenza.
- Compartimentazione e relativi eventuali ripristini.
- Locali Gruppo Elettrogeno (G.E.), Power Centre, Aree esterne (esame visivo e controlli esecuzione degli impianti presenti nei locali indicati secondo le disposizioni del DM 13/07/2011.
- Locale centrale antincendio e prova a vuoto delle pompe (controllo delle caratteristiche strutturali.
- Etc.
Terza fase ispezione antincendio
- In sede di ispezione di fondamentale importanza, oltre al sopralluogo visivo e alle eventuali prove di funzionamento, è l’analisi documentale in campo. Con ciò indichiamo la verifica in stabilimento della documentazione tecnica cartacea, dello stato di aggiornamento dei registri di controllo dei presidi antincendio e di manutenzione impianti e dei piani di evacuazione.
I suddetti controlli potrebbero comportare la formalizzazione di alcuni rilievi classificati come Non Conformità e/o come Osservazioni.
- Il processo si conclude con la redazione e l’emissione del Rapporto di Ispezione contenente le evidenze delle verifiche svolte, ma che non costituisce asseverazione ai fini del DM 7 agosto 2012.
Il Report contiene un’accurata descrizione dei documenti ispezionati, l’inquadramento autorizzativo dell’attività, le evidenze della verifica documentale e dell’ispezione in campo (Tramite documentazione fotografica). Inoltre contiene anche eventuali rilievi, concludendosi in fine con l’emissione del giudizio di conformità.
Altri approfondimenti...
Cosa sono i Sistemi di protezione attiva e passiva contro l’incendio?
Grazie ai sistemi di protezione attiva e passiva contro l’incendio è possibile ridurre il danno e gli effetti che esso provoca, in quanto viene garantito uno standard di misure antincendio da adottare. Nello specifico, con le misure di protezione attiva, si intendono tutti quei dispositivi, che in caso di incendio, svolgono un ruolo attivo nell’estinzione. Stiamo dunque parlando di estintori, evacuatori di fumo, rilevatori, idranti etc.
In tale contesto hanno una importanza molto rilevante, i dispositivi di protezione passiva, perché fanno in modo che l’incendio abbia difficoltà a propagarsi.
Pensiamo ad esempio: rivestimenti ignifughi o elementi strutturali di compartimentazione resistenti al fuoco.
Perché è importante il controllo delle strutture di compartimentazione e cosa sono
Come abbiamo accennato precedentemente, le strutture di compartimentazione riducono il propagarsi di un incendio. Rallentare un incendio consente un intervento tempestivo dei vigili del fuoco o del personale competente ad intervenire e permette la riduzione dei danni interni sia dei tuoi locali che dei mezzi e materiali in essi collocati.
Grazie ad un controllo periodico di strutture di compartimentazione come ad esempio murature e setti tagliafuoco o delle strutture portanti che devono possedere un preciso grado di resistenza al fuoco quali travi, pilastri, impalcati metallici ecc. è possibile intervenire all’avvistamento di un’usura grave da comprometterne l’effetto di rallentamento incendio attraverso una parete di compartimentazione, nella rilevazione di mancanza di copriferro o nello stato di decadimento della vernice protettiva dell’elemento metallico da proteggere.
Facility management
Il facility management è la gestione di tutte quelle attività diverse dal core business dell’azienda ma strettamente necessarie o connesse alla stessa attività aziendale. Ad esempio: sicurezza, telecomunicazioni, manutenzioni, impianti elettrici e di illuminazione etc.
Certificato di prevenzione Incendi – CPI
“Il certificato di prevenzione incendi (CPI) è un attestato che certifica il rispetto della normativa prevenzione incendi, ossia certifica la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio.
Il certificato è rilasciato dal comando provinciale dei vigili del fuoco. Il CPI certifica quindi che la situazione è stata trovata dai vigili del fuoco conforme alle norme antincendio. È intestato al responsabile dell’attività ed ha validità 5 anni, al termine dei quali, necessita di essere rinnovato.” (continua la lettura…)